La Confraternita della Misericordia di Castagneto Carducci ha sede nel capoluogo del comune di cui porta il nome ed opera anche con la sezione distaccata di Donoratico, posta in via Matteotti 50 e con una sede del centro civico di Bolgheri.
Per svolgere la propria attività la Misericordia di Castagneto dispone di Ambulanze per emergenze, mezzi attrezzati per servizi ordinari sanitari o sociale, e un pulmino idoneo anche per trasporto disabili.
Per l’antincendio esistono due mezzi appositamente attrezzati
Presso la sede di Castagneto Carducci sono attivi un ambulatorio medico, una nutrizionista e un dentista.
La Misericordia di castagneto conta circa
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Le radici della attuale Confraternita della Misericordia affondano nelle compagnie sorte in Italia dopo il concilio tridentino e successivamente soppresse in Toscana alla fine del XVIII secolo.
In particolare a Castagneto, nel 1803, dalle compagnie soppresse nasce un nuovo sodalizio riunito nel nome del SS Crocefisso, tuttora venerato nelle feste triennali.
Dopo qualche anno, all’interno della Compagnia , si forma un gruppo di confratelli che si assume l’incarico di portare i defunti al nuovo cimitero, fuori dalle mura del paese.
Da quel momento la Confraternita è sempre riuscita ad accompagnare i cambiamenti storici e a sopperire alle esigenze che via via si presentavano, mantenendo tuttavia intatti i valori delle origini.
Oggi, con i suoi 800 soci e i servizi che vanno dalla sanità alla protezione civile, dal servizio anti incendi al banco alimentare, la Misericordia di Castagneto Carducci rappresenta una realtà insostituibile per la società del suo territorio.
E’ difficile trovare qualcuno che s’impegni a rasserenare chi è nel dubbio, ad offrirgli la comprensione fraterna ed il suo aiuto. La cultura del dubbio va sempre più diffondendosi: tutto è opinabile, tutto è precario, niente è certo. Ecco allora che questa mentalità, così distruttiva e logorante del cuore e dello spirito umano, trova soccorso nell’opera del fratello della Misericordia che, superando anche lo stato d’isolamento in cui si vive, interviene a sostegno di chi non sa cosa pensare, cosa dire o cosa fare.
Il servizio della verità, con il suo coraggio, la sua generosità, deve essere offerto agli sprovveduti davanti alle necessità della vita, oppure inermi ed indifesi nel travaglio dei rapporti sociali. Si deve avere più misericordia verso chi fatica, verso chi non sa farsi le proprie ragioni o non sa vedere gli obiettivi della vita, senza però disprezzare chi in qualche modo invece vorrebbe imparare a valutare le ragioni dell’esistenza, le prove della vita, la promozione umana.
Questa dovrebbe essere un’opera di ammonimento, di richiamo di correzione. Purtroppo è poco praticata anche se la sua necessità è più che mai presente. Non la si deve considerare come un giudicare gli altri, ma da fratelli porgere la mano, aiutare, prevenire l’incauto, soccorrere il distratto, impedire al fratello di mettersi su di una strada sbagliata.
Invece di ritenere le quotidiane tribolazioni della vita una provocazione per aiutare chi si trova nella difficoltà, spesso ci si chiude nel nostro guscio, nel più completo egoismo, fingendo di non sapere, di non vedere, pensando così di essere dispensati dal condividere, dal partecipare, dal solidarizzare con colui che ci sta accanto. Il fratello della Misericordia, sensibile a queste difficoltà ed ai travagli della vita, apre invece il suo cuore all’afflizione e al dolore dando certezze, fiducia, speranza, non limitandosi però a consolare l’afflizione, ma impegnandosi a concorrere all’eliminazione delle cause che la provocano.
La carità del perdono deve essere stile di vita del confratello. Il saper perdonare è indice della libertà, della generosità, del cuore, della capacità di amore incondizionato; è espressione di un cuore misericordioso; è trasformazione del perdono in fraternità vissuta, in cordialità manifestata, in profonda reciprocità di sentimenti.
E’ un’opera di Misericordia così concreta che si può considerare corporale e non solo spirituale poiché molte volte è un’ingombrante pesantezza di presenza, di pretese, di egoismi, di stranezze mentali.
E’ degna opera di misericordia legata a tutta quella teologia e morale cristiana che avvolge il mistero della vita che non ha soltanto un suo inizio, ma anche la sua conclusione nella morte. Spesso di fronte ai problemi delle cose ultime si trovano soluzioni di comodo per distogliere l’attenzione del cuore e dello spirito di fronte a questa realtà , come ad esempio delegare le istituzioni. Un uomo che muore non necessita di una istituzione, ha bisogno di un fratello che gli faccia sentire che non è solo, un fratello che tenendolo per mano gli faccia comprendere che il morire non rompe la solidarietà, non compromette la vita, ma ha invece il significato di trasfigurazione delle cose che passano in quelle che non passeranno più . Le Misericordie sono molto attente a questa opera, convinte che il loro volontariato non è qualcosa in più del dovere, ma in realtà cerca di compensare un preciso dovere di tutti.
Venerabile Confraternita di Misericordia di Castagneto Carducci
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La Misericordia di Castagneto Carducci è cliente di
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Dal MeF (5xmille) Euro 8.546,45
Dalla Giunta regionale toscana (emergenza Covid) Euro 11.859,32